Consuma più il forno o la friggitrice ad aria? La risposta definitiva per chiarire ogni dubbio!

Con l’aumento delle bollette, molti italiani hanno dovuto fare i conti con il taglio dei consumi e delle scelte sugli elettrodomestici da utilizzare. C’è chi ha ridotto l’utilizzo dei riscaldamenti e chi ha deciso di eliminare alcuni elettrodomestici poiché troppo energivori.

In cucina, quindi, qual è l’elettrodomestico che consuma di più? Il forno o la friggitrice ad aria? Scopriamo la verità.

Consumi di forno e friggitrice ad aria

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I singoli consumi

Non è facile individuare una stima corretta del consumo energetico di un forno elettrico, in quanto dipende da vari fattori: in primis la modalità di utilizzo (ventilato o statico), le dimensioni, il contratto della fornitura energetica.

In linea di massima, però, è possibile individuare un valore medio che è 0,9 kWh se utilizzato a 200° per 60 minuti. Stesso discorso anche per la friggitrice, i cui consumi si aggirano intorno agli 1,2 kWh. La sensazione è che quest’ultima consumi di più ma ci sono alcune valutazioni da fare in merito.

Friggitrice ad aria o forno elettrico?

La struttura di una friggitrice ad aria funziona proprio come se fosse un piccolo forno ventilato ed al suo interno si raggiungono temperature molto alte che consentono di cuocere i cibi molto più velocemente. A volte le tempistiche vengono anche dimezzate, per cui il risparmio in realtà c’è rispetto al forno elettrico!

Il consiglio, quindi, è quello di usare la friggitrice ad aria quando si vogliono fare piccole preparazioni come un contorno per poche persone o una ricetta unica. Il forno è, al contrario, ottimale per preparare più pietanze in una sola infornata. Se vuoi regalarti un’ottima friggitrice ad aria, ti consiglio di acquistare quella che trovi cliccando qui!

Come risparmiare

Ci sono alcune indicazioni da seguire per risparmiare. Il primo consiglio è di non aprire continuamente lo sportello del forno perché questo diminuisce la temperatura interna, comportando una cottura più lunga rispetto ai tempi normali. Il secondo consiglio è evitare il preriscaldamento se non è necessario: ad esempio per verdure, arrosto, pollo, pesce e pasta al forno, non c’è alcuna necessità di preriscaldare, mentre il discorso non vale per i lievitati. Se il proprio contratto contempla la possibilità di risparmiare per fasce orarie, allora accendere il forno solo in quei momenti della giornata in cui si risparmia, anche se ciò significasse preparare in anticipo la pietanza. Infine, non dimenticare mai di tagliare in piccole parti i vari ingredienti così da velocizzarne la cottura: il pollo, ad esempio, può essere tagliato in pezzi separati invece che essere cotto intero. La differenza, in termini di tempo e quindi di costi, sarà evidente.

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