Date di scadenza: come interpretarle e i trucchi per non sprecare più il cibo!

Cavolo! Non posso utilizzare questo ingrediente perché è scaduto da un mese! Ma sarà buono lo stesso?

Un inconveniente che ti sarà sicuramente capitato è quello di trovare con rammarico una data di scadenza appena superata, e dover essere costretto a gettare l’alimento. Ma attenzione! Non sempre la data riportata sulla confezione corrisponde al vero!

In questo articolo vedremo come capire quando un cibo può essere consumato dopo la scadenza e per quanto tempo!

Le date di scadenza: cosa sapere

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Ovviamente parliamo di cibo appena scaduto: magari hai preso dal frigo uno yogurt e ti sei accorto che è scaduto due giorni prima. Ma cosa fare quindi? Può essere consumato comunque?

Secondo alcune statistiche, le date di scadenza sono responsabili di ben il 10% degli sprechi alimentari. 

Ci sono tantissimi prodotti che, infatti, si mantengono ben oltre la data di scadenza: basti pensare al fatto che effettivamente, di solito, la dicitura nella stragrande maggioranza dei prodotti è “da consumarsi preferibilmente entro… “, ove quel “preferibilmente” rappresenta dunque una scelta opzionale. Bisogna infatti distinguere questa dicitura dalla più restringente ”data di scadenza”.

Il ”preferibilmente”, nella maggioranza dei casi, indica semplicemente che quel prodotto, dopo quella data, potrebbe andare a perdere alcune delle sue qualità come aroma, croccantezza, sapidità (ad esempio, il caffè potrebbe risultare leggermente annacquato, le brioches leggermente più dure).

Le date di scadenza: saperle interpretare

Alcune date di scadenza indicano anche il giorno, mentre altre solo il mese: se una data indica che un prodotto scadrà il 14/08/2022, potrete consumarlo fino a TRE MESI DOPO la data indicata.

Se invece è indicato solo il mese, ad esempio 8/2022, i tempi entro cui consumarlo cambiano notevolmente, e si allungano fino a ben DICIOTTO MESI dopo la data di scadenza, ovvero 2/2024.

Date di scadenza “obbligatorie”

Abbiamo sino ad ora parlato di date di scadenze “preferenziali”, ma come comportarsi con quelle obbligatorie?

In questi casi, l’alimento non va mai consumato: le date di scadenza obbligatorie riguardano solitamente la carne, gli affettati, i formaggi, il pesce o i piatti precotti. 

Quando l’alimento ha superato anche di un solo giorno la data di scadenza obbligatoria, bisogna gettarlo via.

Cosa si può mangiare dopo la data di scadenza?

Cibi come biscotti, brioches, merendine o patatine in sacchetto potrebbero essere consumati dopo la data di scadenza.

Tuttavia, è importante mettere in pratica i sensi ed assaggiare o annusare l’alimento prima di mangiarlo e decidere in base al sapore o all’odore se è ancora il caso di consumarlo o buttarlo via

Ovviamente, per alcuni alimenti, come quelli sottovuoto o in barattolo, la data di scadenza  è da intendersi a confezione chiusa.

Fa’ molta attenzione a questa categoria di alimenti perché consumarli oltre la data di scadenza o quando sono aperti da molto comporta seri rischi per la salute!

Alimenti come il sale, la pasta, il riso e i legumi possono poi esser consumati ben oltre la data di scadenza, facendo però attenzione che non vi siano farfalle o altri insetti nella confezione.

Conoscevi questi criteri? Fammelo sapere con un commento! Se cerchi altre buone abitudini per la salute in cucina, clicca qui!

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